Siamo alla metà degli anni ‘70, io ero piccolino, e quel pomeriggio ero in casa dei nonni. Con me un registratore con grandi tasti neri, un microfono senza pretese e una cassetta (supporto audio della preistoria…). Mi piaceva tanto “Fin che la barca va” di Orietta Berti che cantavo sempre intervallandola con i brani de I Trilli, gruppo genovese di musica popolare (così capite che sono ligure). Schiaccio l’unico tasto rosso con la scritta REC, inizio a cantare… e poi, come si sa, una cosa tira l’altra… mi trovo a presentare i brani come se fossi all’Ariston. Quella cassetta era nella mia borsa proprio quando, quasi quarant’anni dopo, sono stato inviato al festival di Sanremo per davvero. Forse è proprio lì che ho capito la mia passione, è lì che è nato il sogno e da quel momento, quando mi chiedevano “che cosa farai da grande?”, rispondevo qualunque cosa, ma dentro di me una voce diceva: “il presentatore”.
Nei viaggi sul camion di papà, insieme alla mamma, giocavo ad annunciare i prodotti leggendo con voce impostata le insegne dei bar, delle pizzerie e degli hotel. Mia mamma lo faceva apposta a ripeterle senza enfasi e io subito la correggevo: “Ma noooo non si legge così, ma cosi: Pizzeria da Maaario!”. Appena ho compiuto 14 anni, ho avuto il mio primo motorino per andare a fare le playlist (sempre su cassetta) a Radio Cairo. Arrivavo, sceglievo i vinili e mi infilavo nello studio a registrare ore e ore di musica che sarebbero state trasmesse la sera. E poi il “salto”, quando ho iniziato a condurre un programma di Liscio con Antonella… diciamo che la regia a quel tempo non era il mio forte… Negli anni ho condotto sfilate, eventi e sagre… tante, tantissime sagre fino a quando ho fatto il provino per diventare presentatore ufficiale della SONY allo SMAU. Quando entravo nell’arena, vestito di tutto punto con il look curato da Armani, mi sembrava di essere su un palco di Las Vegas… bella l’immaginazione eh…
La vita mi ha portato tante esperienze, ma la comunicazione con la mia voce è sempre stata una costante. Dopo qualche anno a Radio Gold, una radio della provincia di Alessandria, arrivo qui a GRP. Accade tutto velocemente quasi come se ci fosse un’energia più grande di me ad aver messo al posto giusto tutti i tasselli. Una magia che mi dà la conferma che le cose, quando devono accadere, accadono. Non un minuto prima, non un minuto dopo… un po’ come quando si accende il microfono per andare in onda.